ANNO 14 n° 118
Su Viterbopost.it Tutta Acquapendente sale sulle barricate
19/08/2014 - 02:01

ACQUAPENDENTE - La battaglia continua, e quassù ad Acquapendente mica sono intenzionati a mollare. Oggi sarà un giorno importante nella disfida tra la cittadina dell’Alta Tuscia (i suoi abitanti, la sua amministrazione, il tessuto economico) e la Regione. Quella Regione brutta e cattiva che ha tutte le intenzioni di cancellare lo storico ospedale locale e di trasformarlo con un semplice tratto di pena in Casa della salute, una realtà molto meno attrezzata e funzionale rispetto all’attuale. Così, nel consiglio comunale aperto in programma, saranno due gli ordini del giorno sul tema.

Il primo è della minoranza, e prevede le dimissioni di massa del consiglio come gesto estremo di protesta nei confronti delle decisioni prese a Roma: una misura ad effetto, che però non sembra la strada più efficace da percorrere visto che proprio l’amministrazione e il consiglio sono gli ultimi baluardi democratici a difesa dell’ospedale. L’altro odg di maggioranza ai voti, invece, concede ampi poteri al sindaco di intraprendere tutte quelle iniziative legali e istituzionali a tutela del nosocomio, a partire dal ricorso al Tar per bloccare il decreto omicida della Regione o per integrarlo. ''Perché crediamo che questa battaglia vada condotta fino in fondo in tutte le sedi – spiega lo stesso sindaco Alberto Bambini – e non escludiamo anche ulteriori azioni''.

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